Spotify ha presentato ai media i dati per il 2023 di Loud & Clear. L’iniziativa è volta a spiegare agli “stakeholders”, agli artisti e al pubblico in generale come funziona il sistema economico alla base dello streaming musicale.
Bryan Johnson, Head of Artist & Industry Partnerships di Spotify ha dichiarato: “Siamo qua per trasparenza e chiarezza rispetto all’industria, per spiegare come i soldi vengono distribuiti, come autori ed artisti vengono pagati”. Così continua “Spotify non paga direttamente gli artisti, ma i detentori dei diritti della loro musica: tipicamente sono le etichette, i distributori, le società di collecting, gli aggregatori. Sono gli artisti che scelgono da chi farsi rappresentare, autorizzando la distribuzione della loro musica su Spotify. In media Spotify paga ai detentori dei diritti 2/3 dei propri introiti: di questo circa il 75-80% è per le registrazioni, il resto per le edizioni e il diritto d’autore”.
Le cifre di Loud & Clear parlano di compensi per gli artisti, ma si riferiscono alle somme destinate ai loro rappresentanti, che ne trattengono una parte, a seconda dei contratti e degli accordi.
Secondo Johnson, i principali punti di Loud & Clear riguardano l’aumento di quanto la piattaforma destina all’industria musicale in genere e la conformazione stessa del mercato e della platea e delle possibilità di carriera che la piattaforma offre agli artisti. Per questo, secondo Spotify siamo nell’era dello “streaming opportunity”.
I principali punti presentati sono: lo spostamento della platea e del mercato dal mondo occidentale; l’importanza degli artisti “Indie”; Spotify paga 9 miliardi all’industria della musica registrata, record per terzo anno consecutivo, una cifra triplicata negli ultimi 6 anni; 4 miliardi è invece la cifra corrisposta al publishing; Spotify è uno strumento che incentiva sempre più la crescita della carriere degli artisti (è triplicato il numero di quelli che guadagnano solo dalla piattaforma 10mila dollaro, 100 mila dollaro o un milione di dollari); si allarga la platea, ed è per questo che si parla di “Streaming opportunity”.
Postato il 19 Marzo 2024 da Cristina
Spotify presenta i dati annuali di Loud & Clear
Spotify ha presentato ai media i dati per il 2023 di Loud & Clear. L’iniziativa è volta a spiegare agli “stakeholders”, agli artisti e al pubblico in generale come funziona il sistema economico alla base dello streaming musicale.
Bryan Johnson, Head of Artist & Industry Partnerships di Spotify ha dichiarato: “Siamo qua per trasparenza e chiarezza rispetto all’industria, per spiegare come i soldi vengono distribuiti, come autori ed artisti vengono pagati”. Così continua “Spotify non paga direttamente gli artisti, ma i detentori dei diritti della loro musica: tipicamente sono le etichette, i distributori, le società di collecting, gli aggregatori. Sono gli artisti che scelgono da chi farsi rappresentare, autorizzando la distribuzione della loro musica su Spotify. In media Spotify paga ai detentori dei diritti 2/3 dei propri introiti: di questo circa il 75-80% è per le registrazioni, il resto per le edizioni e il diritto d’autore”.
Le cifre di Loud & Clear parlano di compensi per gli artisti, ma si riferiscono alle somme destinate ai loro rappresentanti, che ne trattengono una parte, a seconda dei contratti e degli accordi.
Secondo Johnson, i principali punti di Loud & Clear riguardano l’aumento di quanto la piattaforma destina all’industria musicale in genere e la conformazione stessa del mercato e della platea e delle possibilità di carriera che la piattaforma offre agli artisti. Per questo, secondo Spotify siamo nell’era dello “streaming opportunity”.
I principali punti presentati sono: lo spostamento della platea e del mercato dal mondo occidentale; l’importanza degli artisti “Indie”; Spotify paga 9 miliardi all’industria della musica registrata, record per terzo anno consecutivo, una cifra triplicata negli ultimi 6 anni; 4 miliardi è invece la cifra corrisposta al publishing; Spotify è uno strumento che incentiva sempre più la crescita della carriere degli artisti (è triplicato il numero di quelli che guadagnano solo dalla piattaforma 10mila dollaro, 100 mila dollaro o un milione di dollari); si allarga la platea, ed è per questo che si parla di “Streaming opportunity”.
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